Terzo settore

La Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali gestisce alcune linee di attività del PON Inclusione in qualità di Organismo intermedio delegato.  Per la realizzazione di alcune misure di propria competenza che ricadono sull'Asse 3 - Sistemi e modelli di intervento sociale, obiettivo specifico 9.7 – Rafforzamento dell'economia sociale, la Direzione Terzo Settore ha coinvolto l'INAPP (Ente in house del Ministero del lavoro e delle politiche sociali).

In linea generale, tali progetti hanno sostenuto la Direzione nell'implementazione della Riforma del Terzo Settore (Legge delega n. 106 del 6 giugno 2016) e in particolare del Codice del Terzo Settore. Nello specifico, i piani di attività 2015/2017 Ministero-INAPP hanno previsto attività di accompagnamento alla riorganizzazione del sistema di registrazione degli Enti del Terzo Settore e attività di supporto tecnico-scientifico al Ministero fornendo analisi, monitoraggi e valutazioni dei fenomeni e delle politiche pubbliche che prevedono, in regime di sussidiarietà, il coinvolgimento delle organizzazioni che danno vita all'economia sociale.

Progetto "L'economia sociale e il lavoro dignitoso" - Imprese sociali come modello di rigenerazione locale

È stato avviato a novembre 2018 un progetto tra la DG Terzo settore e l'ITCILO – International Training Centre of the International Labour Organization/Centro di Formazione Internazionale dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. L'obiettivo generale è sostenere l'inclusione attiva, la partecipazione e la resilienza all'interno di comunità interessate da gravi fenomeni di sfruttamento del lavoro, attraverso la promozione di meccanismi di governance multi-stakeholder volti a prevenire pratiche elusive della disciplina del lavoro ed a sostenere il contributo offerto dall'economia e dall'impresa sociale, anche nelle sue manifestazioni più innovative, alla transizione verso forme di lavoro dignitoso.

Il contributo del PON Inclusione ammonta a € 485.000 a cui va aggiunta la quota dell’ITCILO di € 53.721.

Il progetto intende dunque affrontare una doppia sfida: promuovere il lavoro dignitoso e l'eliminazione del lavoro forzato e stimolare la rigenerazione delle aree rurali nei territori marginalizzati, al fine di favorire lo sviluppo economico e l'inclusione sociale.

Più nel dettaglio, il progetto persegue i seguenti obiettivi specifici:

  • attivare una rete territoriale che prevenga le pratiche di sfruttamento del lavoro che tenga insieme soggetti diversi, sia di natura istituzionale che extraistituzionale con funzioni specifiche e diversificate;
  • facilitare e contribuire allo sviluppo e alla condivisione di contenuti strategici per progettare percorsi congiunti di promozione di condizioni di lavoro dignitose da parte delle organizzazioni datoriali e dei lavoratori, delle amministrazioni locali, del settore privato e della società civile;
  • sostenere il disegno delle politiche locali di sviluppo dell'economia sociale a partire dalla sperimentazione e dalla promozione di esperienze e modelli di innovazione per fare impresa nella dimensione sociale.

I destinatari diretti del Progetto sono i rappresentanti dell'amministrazione pubblica, delle parti sociali, del settore privato e della società civile a livello nazionale e all'interno delle comunità rurali selezionate che, a seguito dell'intervento, diventeranno gli attori chiave del meccanismo sostenibile di cooperazione finalizzato a rafforzare la prevenzione di forme di sfruttamento del lavoro e gli investimenti futuri nell'economia sociale, per favorire azioni di resilienza e inclusione sociale.

Gli interventi andranno a diretto beneficio delle fasce vulnerabili della forza lavoro (lavoratori locali e migranti) che, al termine dell'intervento, avranno gli strumenti conoscitivi e operativi per lavorare nel tessuto produttivo beneficiando di condizioni di lavoro dignitose e/o all'interno delle filiere di servizi offerti dalle imprese sociali, già esistenti o in fase di start up. Indirettamente, anche gli abitanti delle aree rurali beneficeranno dei servizi sociali generati dal meccanismo sostenibile avviato al termine del progetto.
Attività svolte Accertata la trasversalità del fenomeno del Caporalato su tutto il territorio nazionale, sono stati selezionati due territori, uno al nord e uno al sud, dove svolgere le azioni pilota. Per il nord è stata individuata l’area di Cuneo e il Comune di Saluzzo e per il sud la provincia di Siracusa. Sono stati organizzati diversi focus group territoriali al fine di effettuare una mappatura delle problematiche all’origine del fenomeno dello sfruttamento lavorativo in agricoltura, condividere le priorità di azione sui territori per la prevenzione e il programma d’intervento sull’economia sociale. Tutto il lavoro è stato svolto in sinergia con le attività del Tavolo Nazionale Operativoper la definizione di una nuova Strategia nazionale di contrasto al Caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, coordinato dalla DG dell’Immigrazione, presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

È stata avviata la diffusione di una campagna di sensibilizzazione e comunicazione sviluppata nei mesi precedenti nell’ambito del Progetto “Dignità in campo”. 

Per saperne di più

Progetto "Co-progetta-Un'amministrazione condivisa" 

Il 5 agosto 2021 è stato sottoscritto un accordo tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e ANCI per la realizzazione del progetto di formazione sulla riforma del Codice del Terzo Settore, con l’obiettivo di divulgare i contenuti del Codice del Terzo Settore con particolare riferimento ai modelli di amministrazione condivisa previsti dal Titolo VII. 

Il progetto è stato finanziato dal PON Inclusione (Azioni di sistema a sostegno dell’obiettivo specifico 9.7 “Rafforzamento dell’economia sociale”) per un valore di 399.987 euro e prevede lo svolgimento di un percorso formativo organizzato da ANCI con l’obiettivo di rafforzare le competenze delle Amministrazioni pubbliche locali in riferimento agli strumenti collaborativi previsti nel codice del Terzo settore.

Il primo ciclo di webinar dal titolo “Le forme e gli strumenti di partenariato pubblico-privato nella Riforma del Terzo settore” rivolti alle Amministrazioni locali, alle regioni, alle Province autonome e agli Enti del terzo settore, è iniziato nel mese di dicembre 2021 ed è terminato a maggio 2022. 

Nella pagina del progetto è possibile vedere il calendario degli appuntamenti, rivedere le registrazioni dell’intero ciclo formativo e scaricare materiali didattici e FAQ.

Il secondo ciclo di webinar dal titolo “Le forme e gli strumenti di partenariato pubblico-privato nella Riforma del Terzo settore” è partito il 27 giugno 2022 con un webinar tenuto dall’Avv. Luciano Gallo su “Come attivare la co-progettazione ad iniziativa del Terzo settore”.

Per saperne di più consulta il calendario degli incontri e la news del 22 giugno 2022

A luglio 2022 è stato pubblicato il Vademecum su “L’affidamento dei servizi sociali nel dialogo fra Codice dei Contratti Pubblici e Codice del Terzo Settore”.  Ideato, progettato e sviluppato come un “quaderno ad anelli” per essere in grado di recepire gli aggiornamenti della normativa e della giurisprudenza, il Vademecum continuerà ad essere alimentato per restare attuale. L’auspicio è che possa essere uno strumento di lavoro utile sia agli operatori della pubblica amministrazione, sia agli operatori privati, in particolare del c.d. privato sociale, nella quotidianità dell’attività lavorativa. 

Il 21 dicembre 2022 si è concluso il percorso di formazione sulla riforma del Codice del Terzo settore con il 24esimo webinar che ha consentito un confronto sui risultati raggiunti dal progetto.  È possibile rivedere la registrazione del webinar finale e il video di sintesi del progetto, gli obiettivi e i risultati raggiunti nella sezione Multimedia del sito.