Centri per l’Impiego

Per il rafforzamento dei Centri per l'Impiego (CPI) il PON Inclusione ha messo a disposizione delle Regioni circa 70 milioni di euro, con l'obiettivo di acquisire personale con una formazione specifica in grado di prendere in carico in modo efficace i titolari di misure di contrasto della povertà.  

Per assicurare un'azione efficace di contrasto alla povertà, infatti, è necessario che i servizi sociali dei Comuni, opportunamente rafforzati, lavorino in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari, le scuole e con i soggetti del terzo settore e di tutta la comunità. Questa collaborazione è essenziale per costruire una risposta integrata ai bisogni delle persone più fragili e delle loro famiglie ed attivare misure di sostegno sociale, di formazione e di accompagnamento al lavoro.

La strategia di intervento prevede l'assunzione di 600 operatori qualificati da dedicare alla presa in carico delle persone con bisogni multidimensionali, ma con una preponderante problematica occupazionale. 

La Conferenza Unificata del 21 dicembre 2017 ha approvato il Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, nell'ambito del quale è stata determinata la ripartizione regionale degli operatori. In seguito, con l’Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 17 aprile 2019 il Piano è stato aggiornato anche i funzione dell’introduzione del Reddito di cittadinanza.

Attualmente le regioni sono impegnate nella selezione degli operatori specializzati nelle politiche di inclusione sociale da inserire nei CPI, pur nelle difficoltà derivanti dall’organizzazione delle procedure concorsuali considerata la pandemia da COVID-19  in corso.


Attori chiave degli interventi di inclusione attiva, i CPI saranno rafforzati anche attraverso il PON Inclusione, per acquisire personale specializzato in grado di prendere in carico in modo efficace i titolari di misure di contrasto della povertà.

centro impiego
Interventi formativi per assicurare metodologie uniformi e appropriate agli operatori dei servizi sociali e rafforzare le competenze di mediatori culturali e operatori della PA nel prevenire e rimuovere le discriminazioni rivolte a soggetti vulnerabili.

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