Il PON Inclusione, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, rappresenta una importante novità nello scenario nazionale.
Disegnato con l'ambizioso obiettivo di strutturare e rafforzare una rete di servizi di contrasto della povertà sull'intero territorio nazionale in grado di accompagnare l'erogazione di un beneficio economico, ha permesso di portare i temi della lotta alla povertà al centro dell'agenda politica degli ultimi anni superando un ritardo più volte rimarcato dalla Commissione europea rispetto agli altri Stati membri UE.
Negoziato con la Commissione Europea in un'epoca in cui era allo studio la misura che sarebbe stata denominata
SIA (Sostegno per l'inclusione attiva), si è rivelato uno strumento prezioso di accompagnamento della riforma che nel 2018 ha portato alla nuova misura nazionale di contrasto alla povertà denominata REI (Reddito di inclusione) e che oggi supporta l’attuazione del Reddito di cittadinanza, la più recente misura di sostegno al reddito introdotta nel 2019.
Il Programma, a prescindere dalla specificità delle diverse misure, ha l'obiettivo di
creare un modello di welfare basato sull'inclusione attiva, rafforzando i servizi territoriali e il loro ruolo nei confronti dei cittadini beneficiari delle misure di sostegno al reddito. Ulteriori linee di azione riguardano il potenziamento dei servizi per le persone senza dimora nelle aree urbane, lo studio di modelli per l'integrazione di persone a rischio di esclusione sociale e la promozione di attività economiche in campo sociale, nonché azioni volte a rafforzare la capacità istituzionale.
La dotazione finanziaria ammonta a 1.269.039.551 euro, distinta tra quota europea (916.418.305 €) e quota nazionale (352.621.246 €).
Il PON Inclusione si raccorda con i Programmi Operativi regionali, nonché con il FEAD (Fondo di aiuti europei agli indigenti) e con il PON Città Metropolitane.
Con Decisione della Commissione Europea C (2021) n. 6257 del 20 agosto 2021 è stata approvata la riprogrammazione del PON Inclusione.