Famiglia

Supporto per lo sviluppo dei Centri per la famiglia e coordinamento dei servizi di protezione e inclusione sociale per le famiglie multiproblematiche

Il Dipartimento per le politiche della famiglia realizza alcuni interventi e azioni di sistema rivolti ai Centri per la famiglia e alle amministrazioni regionali e locali che supportano le famiglie. 

Lo scopo del progetto è creare (dove i Centri non sono ancora presenti), sviluppare (dove i Centri sono presenti ma necessitano di una spinta propulsiva) e consolidare (dove i Centri sono operativi da tempo e hanno già sviluppato raccordi con gli altri servizi territoriali) i Centri per la famiglia. Particolare attenzione viene rivolta ai nuclei familiari multiproblematici, tra cui quelli in cui sono presenti minori vittime di violenza assistita e orfani di crimini domestici, ovvero alle famiglie che, in un contesto di relazioni di violenza domestica, sono vittime di figlicidi.

Nello specifico, coerentemente con le direttrici dell'Asse 3 del PON, si intendono raggiungere i seguenti obiettivi operativi:

  1. promuovere la conoscenza sullo stato di attuazione delle politiche e dei servizi della famiglia sul territorio nazionale, con un approfondimento anche a livello internazionale in un'ottica di benchmark, per restituire una mappa del livello di capillarità e qualità dei servizi e degli interventi realizzati in favore della famiglia;
  2. promuovere la diffusione e il consolidamento armonico e standardizzato di Centri per la famiglia sul territorio nazionale, inteso  come servizio generale in grado di raccordarsi con gli altri servizi generali interessati per il supporto delle famiglie affidatarie di orfani di crimini domestici, ovvero alle famiglie che, in un contesto di relazioni di violenza domestica, sono vittime di figlicidi, nonché di privilegiare il lavoro in rete e di rete con i servizi specializzati per lo sviluppo di interventi a favore delle famiglie in cui sono presenti minori vittime di violenza assistita;
  3. diffondere modelli nazionali d'inclusione e integrazione sociale per ridurre l'eterogeneità territoriale e sostenere le Amministrazioni regionali e locali nel rispondere ai diversi bisogni delle famiglie multiproblematiche e delle famiglie affidatarie di vittime di violenza assistita e di orfane/i di crimini domestici, ovvero alle famiglie che, in un contesto di relazioni di violenza domestica, sono vittime di figlicidi;
  4. sviluppare competenze specialistiche all'interno dei Centri per la famiglia e promuovere gli stessi Centri, quali punti di snodo informativi e di accompagnamento dei nuclei familiari multiproblematici e/o persone particolarmente svantaggiate per l'accesso alle misure esistenti di sostegno alla natalità (quali ad esempio: bonus nidi, bonus mamma, etc.) nonché a quelle  misure di contrasto alla povertà e di inclusione sociale  e di cittadinanza;
  5. sperimentare interventi integrati per la famiglia anche al fine di implementare il ruolo dei Centri per la famiglia, nell'ottica del rafforzamento del coordinamento fra i servizi, per il supporto delle famiglie multiproblematiche e, come servizi generali, delle famiglie affidatarie di orfani di crimini domestici, per le famiglie in cui sono presenti minori di vittime di violenza assistita, ovvero alle famiglie che, in un contesto di relazioni di violenza domestica, sono vittime di figlicidi;
  6. favorire il coordinamento degli interventi sul territorio nazionale a livello telematico;
  7. favorire il coordinamento degli attori e la creazione di una "community" aperta a tutti i livelli (territoriale e di governance);
  8. promuovere e favorire lo scambio di esperienze relative ai servizi per la famiglia.

Questi obiettivi verranno raggiunti attraverso una modalità di tipo "cooperativo", volta a sviluppare una governance multilivello in grado di favorire la messa in rete degli attori che, a vario titolo, si occupano delle famiglie multiproblematiche. 

Sono previste quattro linee d'intervento:

  1. sviluppo e consolidamento dei Centri per la famiglia; 
  2. formazione e specializzazione degli operatori e task forces a supporto;
  3. sperimentazione di politiche e servizi integrati per la famiglia;
  4. trasferimento dei risultati e valorizzazione delle conoscenze.

Il Dipartimento per le politiche della famiglia svolge un ruolo di coordinamento, assicurando una piena complementarità e sinergia con le attività predisposte da parte delle Regioni e Province autonome anche attraverso i rispettivi POR FSE. A tal fine, nel rispetto del principio di leale collaborazione, si favoriranno luoghi e momenti di confronto e condivisione con le Regioni e Province autonome per la realizzazione di una strategia integrata e di sistema in grado di massimizzarne le ricadute a livello territoriale e nazionale assicurando il coinvolgimento dei destinatari in modo paritario, per favorire la convergenza degli obiettivi, la condivisione degli interventi, la sincronia dei risultati.